Ho studiato lingue e culture straniere, ho sempre avuto la passione per i viaggi e per tutto ciò che era lontano da casa, quindi la mia formazione è stata orientata fin da subito alle mie passioni. Sicuramente abitare in quella che è sempre stata la culla del Made in Italy calzaturiero dei maggiori brand, le Marche, mi ha permesso di confrontarmi subito con il mondo del lavoro e, appena sedicenne, sono iniziate le mie prime fiere, le visite in show room.
Nell’estate del 1997 la mia tesi era quasi pronta per essere ultimata e mi ero appena
trasferita a Rimini, quando sono entrata a far parte dello staff del Grand Hotel di
Rimini, fiore all’occhiello della tradizione felliniana, da sempre un hotel un po’ sogno e
un po’ leggenda.
Lì ho imparato parole come gerarchia, superiore e spazi non condivisi. Una cosa a cui
non ero assolutamente abituata. Cose che ho ritrovato qualche anno fa quando ho
iniziato a varcare il pass delle cucine come consulente chef, a rapportarmi con chi in
cucina lavora e con chi “detta le regole”.
Ma il passaggio non è stato così diretto. Dopo l’esperienza in hotel, sono entrata in
azienda, dove ho vissuto un’esperienza formativa dal punto di vista della
programmazione, dell’efficienza, della gestione di un progetto e della coltivazione
delle relazioni con il team con cui condividevo i progetti. Lo scoglio di lingue e culture
diverse mette sempre a dura prova, ma genera arricchimento, inclusione e crescita.
Dai viaggi nel mondo al viaggio interiore che ha cambiato la mia vita
Dopo un viaggio di studio in India, nonostante avessi davanti la prospettiva di una
fulgida carriera professionale, ho deciso di cambiare strada e professione. Ho studiato
Naturopatia e Counseling Olistico e per un po’ ho svolto l’attività di consulente in
questo ambito.
A 25 anni sono diventata vegetariana e dal 2007 sto privilegiando un’alimentazione
vegana. Una scelta che è partita da esigenze di salute, oltre che per convinzioni
etiche: grazie ai miei studi ho appurato scientificamente quanto l’alimentazione a base
vegetale possa essere determinante nel “curare” non solo il corpo ma anche la mente
e l’ho messo in pratica in prima persona.
Così il mio percorso formativo e professionale ha imboccato una nuova strada, quella
della nutraceutica, conseguendo anche la prima certificazione in Italia come chef
nutrceutico.
Il ritorno al mondo degli hotel e delle aziende in una nuova dimensione
La nutraceutica e l’alimentazione veg mi hanno coinvolto così tanto che ho deciso di
diventare Nutritional Cooking Consultant, ovvero educatrice alimentare in grado di
applicare protocolli di nutrizione corretta e bilanciata a tutte le esigenze dell’industria
alimentare in ogni sua declinazione: dall’ho.re.ca. al negozio bio, dal ristorante alla
GDO, dal centro al laboratorio alimentare artigianale.
Infine (ma nel mio caso questa parola non è definitiva) sono diventata una chef
professionista. Ho sempre avuto una grande passione per la cucina. L’anima della mia
ricetta è un’anima healthy e sostenibile, sapore e gusto si alternano nel piatto senza
tralasciare la filosofia a cui si ispirano, ovvero l’inclusività.
Una delle cose che più amo fare è diffondere la cultura dell’healthy food. Ho dato vita
a tanti eventi, cooking show, docenze, iniziative e collaborazioni, diventando col
tempo un punto di riferimento nel settore della food education sia per i privati che per
i tanti ristoranti che hanno trovato in me il consulente giusto per rivedere i propri
menu in chiave più salutare senza rinunciare al gusto, appassionando i clienti a
scoprire qualcosa di alternativo.
Le mie scelte, le passioni, gli studi, i viaggi, le esperienze professionali e di vita, tutto
questo mi ha permesso di diventare quella che sono oggi e di dare valore a ciò che
faccio.